21 agosto 2008

Paese che vai usanza che trovi.

Saggezza popolare…
In effetti quando sono partita per venire qui a Milano un po’ di pregiudizi sulla citta’ e sui suoi abitanti ce li avevo. Non erano certo a livello di quelli di Toto’ in “Toto’, Peppino e la malafemmena”.
Insomma non sono partita a meta’ aprile con cappotto e colbacco, ma mi ero fatta l’idea di una popolazione strana, un po’ cummenda, un po’ frenetica, un po’ Milano da bere… insomma tutti quei bei stereotipi che si imparano guardando film e tv.
Girando per la citta’ mi sono accorta che gli stereotipi sono solo stereotipi, ma i milanesi devono essere davvero strani!
Prendiamo ad esempio gli autobus (mezzo che, insieme alla metropolitana e ai miei piedi mi sta portando dappertutto).
Le regole di comportamento sui mezzi pubblici ci danno un’idea delle possibili abitudini di chi li utilizza.
Ad esempio il trasporto animali.
A Padova le regole per il trasporto degli animali prevedono esclusivamente i cani, con delle distinzioni a seconda della taglia o dell’uso (ad es i cani per i ciechi).
A Milano il ventaglio e’ piu’ ampio.
Sono previsti i gatti, e questo non mi puo’ che far piacere da gattofila quale sono. I gatti devono essere trasportati con la loro gabbietta che “non deve presentare spigoli vivi o taglienti ed avere foggia tale da non arrecare fastidio algi altri clienti”.
E fin qui nulla di strano.
Al punto 3 si parla di uccelli.
Si danno le dimensioni della gabbietta, anche questa non deve avere “spigoli vivi o taglienti, etc. etc.”, non deve essere sudicia o esalare cattivi odori.
Ogni passeggero puo’ portare ben 2 gabbiette. E gia’ io mi vedo la nonna di Titti salire spavalda sul tram.
Al punto 4… al punto 4 sono contemplati pesci e pulcini.
Si anche io ho dovuto rileggerlo una seconda volta convinta che le 8 ore al computer mi avessero annebbiato la vista.
Sugli autobus milanesi si possono trasportare pesci e pulcini. Naturalmente rispettando alcuni accorgimenti: “i contenitori non devono superare le dimensioni di un normale sacchetto o scatola di scarpe”. E non devono puzzare naturalemente!
Me la vedo la sciura milanese con tailleur e piega al bigodino che si porta dietro un paio di pulcini in una scatola da scarpe!
Ma dove li porteranno poi, i milanesi, i pulcini? Li terranno sul terrazzo insieme alle piantine di basilico?
Ma ci sara’ un cosi’ florido commercio di pesci e pulcini a Milano?
E' proprio vero: sono strani questi milanesi!

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