30 dicembre 2008

Top ten

Ho come l'impressione che questa fine d'anno sia tutta in salita, e con una pendenza straordinaria. Sono stanchissima, alle prese con 3 lavori diversi, la puzzola con le coliche (= ecografia, esami del sangue e 3 pastiglie 2 volte al giorno, non so come faro'), una casa che e' uno schifo e svariate uscite con svariati amici. Adesso che ci penso e' la prima volta in tutta la mia vita che ricevo cosi' tanti inviti, che vado a cosi' tante cene...
Il blog mi manca, vorrei tanto scrivere, scrivere, scrivere, ma non ho nemmeno la forza di pensare.

Cosi' chiudo questo 2008 con la top ten delle chiavi di ricerca che hanno condotto degli sventurati al mio blog.


  1. tanta sete gravidanza e' femmina? (magari e' solo un cammello)

  2. non ti sposo a lignano sabbiadoro (e da qualche altra parte?)

  3. babbo natale con aspirapolvere (lo tengo presente per i regali di natale del prossimo anno)

  4. femmina che sela fa con il comodino (senza parole)

  5. punto g posizione foto (ti serve anche una mappa?)

  6. ragazze che hanno visto un esibizionista (io ancora no!)

  7. la mela racconto amore mezza (e' un gioco? Devo rimettere le parole al loro posto?)

  8. frasi sul retro copertina de la solitudine dei numeri primi (devono essere proprio importanti, adesso le vado a rileggere)

  9. posizione se (se cosa?)

  10. un pensiero speciale a tutti quelli, e sono tanti, che hanno digitato la parola "esibizionista" in tutte le sue declinazioni e che sono rimasti delusi

Buon 2009 a tutti quelli che passeranno di qua.


top ten ispirata da Alianorah

21 dicembre 2008

Evoluzione della specie


I bimbi delle mie amiche stanno crescendo, e naturamente le loro mamme mi raccontano orgogliose i loro progressi.

E io rimango sempre più stupita di quello che questi esserini minuscoli riescono a fare, della velocità con cui imparano le cose nuove, della capacità di parlare e spiegarsi.

Detto questo, io non mi spiego una cosa.

Mia nonna mi raccontava che ai suoi tempi i bambini venivano fasciati e ci rimanevano per mesi, venivano allattati per anni, a scuola ci andavano a malapena e molti arrivavano si e no alla terza elementare.

Ora i bambini sgambettano liberi, imparano a parlare molto presto, hanno giochi interattivi che li stimolano, imparano a leggere e a scrivere prima di andare all'asilo, usano il videoregistratore, dominano il telecomando, dalla prima elementare vengono infarciti di una seconda lingua e di tecnologia.

Ai tempi di mia nonna e die miei genitori i ragazzi diventavano indipendenti e lasciavano il nido attorno ai vent'anni, si sposavano, mettevano su famiglia.

Ora l'essere umano, quando va bene, spicca il volo attorno ai 35/40 anni...

E io mi domando cosa ne penserebbe Darwin di questa evoluzione.

12 dicembre 2008

Senso del pudore

Anche questa mattina alzataccia per andare in ospedale a fare delle terapie.
Anche questa mattina sono entrata nell'ambulatorio, mi sono accomodata dietro al paravento che viene accuratamente sistemato affinchè l'occultamento sia perfetto e mi spoglio mentre i medici fanno di tutto per non guardare nella mia direzione probabilmente per non mettermi in imbarazzo.
Anche questa mattina sono uscita da dietro il paravento nuda come mamma mi ha fatto, mi sono stesa su lettino mentre 3/4 medici mi attorniano puntandomi gli occhi addosso e scrutandomi con attenzione.
E anche questa mattina pensandoci ho sorriso.

06 dicembre 2008

Chi la fa l'aspetti

Ho tanto criticato i Babbo Natale appesi e ora me ne trovo uno sulla testa. I miei vicini rumorosi ne hanno attaccato uno al terrazzo. Non ho nemmeno il coraggio di uscire in giardino e alzare gli occhi.
Il meschino è lì, inzuppato da tutta la pioggia che è venuta giù, malamente appeso ad una coda che sballonzola in balia del vento.
Devo solo tenere duro fino alla Befana, o sperare che la corda si rompa così potrò salvare Babbo Natale da questa vergogna.

30 novembre 2008

Fiestaaaa!

Sono rintanata in taverna. Non posso salire al piano nobile perchè da circa un'ora sulla mia testa si sta svolgendo una festa latina: musica a tutto volume, tacchi che ticchettano su e giù, bambini che corrono! Impossibile stare in casa, non riesco a sentire nemmeno i miei pensieri.
La musica a tutto volume è una costante dei vicini equadoregni del piano di sopra. All'inizio non avevano orario, mi svegliavo nel cuore della notte a ritmo di merengue* e non servivano manici di scopa e urla: non le sentivano. E non serviva nemmeno uscire in pigiama, suonare il campanello e implorare un po' di silenzio. Solo i pugni sul muro corredati di bestemmione dell'altro vicino avevano un certo successo.
Ora le cose sono leggermente migliorate: mi devo sorbire salsa* e baciata* soltanto di giorno.
Ne ho parlato con la vicina cubana (che ha un marito italiano che le fa tenere basso il volume), mi ha detto che "loro" la musica ce l'hanno nel sangue.
Io, invece, ormai ce l'ho nel fegato.

*come se sapessi riconoscerle!

25 novembre 2008

Paturnie 2

Rovistando tra i vecchi post ho notato che in Blogger le pagine dell'elenco dei post sono distinte in Meno recenti e Vecchia.
Che stia dicendo a me?

Paturnie 1

Proprio non va.
Non riesco ad essere vivace, allegra ed entusiasta come al solito. Il lavoro non mi aiuta: mi hanno messo a fare una cosa che mi annoia terribilmente.
La vita sociale è nulla.
Niente di nuovo. E' la stessa sensazione che provo ogni anno in questo periodo. Per avere una conferma ho riguardato i post scritti in questo periodo negli anni scorsi.
Il 2006 non conta, ero su di giri (probabilmente la crisi l'ho avuta dopo).
Nel 2007 c'è il vuoto totale.
Perfetto. Tutto gira come al solito.
Basta aspettare.

22 novembre 2008

Piccolo grande amore

Anche io ho un innamorato!
L'ho conosciuto circa 2 mesi fa, al matrimonio di un'amica. In chiesa eravamo seduti vicini. Lui è rimasto subito affascinato dalle mie calze a rete.
Durante la cerimonia si è creata una certa complicità fatta di piccoli gesti e di molti sguardi. Siamo stati distratti per tutta la durata, abbiamo giocato silenziosamente per non disturbare gli altri. Ma non è bastato, tutti si sono accorti dell'immediata simpatia reciproca.
Al ristorante eravamo seduti uno di fronte all'altra e non abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza. Nonostante questo ci siamo scambiati sorrisi complici e qualche strizzatina d'occhi.
Ci siamo rivisti durante una cena qualche settimana dopo.
Quando sono arrivata lui era già lì e mi ha riservato un'accoglienza entusiasta. Il suo sguardo si è illuminato quando mi ha vista! E ha gridato il mio nome!
Proprio ieri ho saputo che non mi ha dimenticata e che spesso fa il mio nome.
Dimenticavo un piccolo particolare: lui ha solo 2 anni.

18 novembre 2008

Un altro razzismo è possibile


Assemblea condominiale.

Abito in un condominio multietnico, proprietari ed affittuari sono di diverse nazioni.

All'assemblea erano presenti:

3 italiani

1 statunitense

1 cubana

1 rumena.

Le nostre assemblee sono sempre state molto tranquille, le lamentele sono generalmente nei confronti degli affittuari ma i proprietari dei lotro appartamenti non sono mai presenti. Perciò ci si limita a uno sfogo liberatorio, alla messa a verbale e si finisce sempre con il bere un caffè in compagnia.

I vicini rumorosi e maleducati sono sempre stati idicati in base alla loro collocazione nel condominio: quello di sopra; quelli in mezzo; quelli dietro, mai in base alla loro nazionalità.

E di questa cosa sono molto orgogliosa.

Sembrava che anche l'assemblea di mercoledì scorso stesse per ripercorrere il solito copione quando si accende una discussione tra la cubana, colpevole di non pulire le scale sempre lo stesso giorno della settimana, e la fiscalissima rumena. Discussione sempre più animata tra le due mentre noi, ai quali non interessava minimamente l'argomento stavamo a sentire in silenzio.

L'assemblea si è conclusa, ma le due donne non si sono calmate: la rumena è andata via furente, la cubana, mentre stavamo avviandoci verso il bar ha così cocluso il discorso:

“Questi arrivano in Italia e solo percè hanno una casa pensano di essere padroni di tutto e di poter comandare.”

Sono rimasta a bocca aperta.

10 novembre 2008

Casa dolce casa

Sono tornata a casa ormai da una settimana.
Il mio appartamentino mi ha riservato una fredda accoglienza. Nel vero senso della parola!
Mi si è rotta subito la caldaia e sono rimasta 2 giorni senza acqua calda.
Il rubinetto esterno, quello che uso per annaffiare il giardino, perde.
Il cavo dell'antenna della tv è andato e mi fa vedere solo alcuni canali e per di più male.
La mia macchina si è offesa e si rifiuta di accendere le frecce.
Il gatto e la puzzola hanno problemi di convivenza.
Casa dolce casa.

30 ottobre 2008

La moltiplicazione dei panni e dei pesi



Ieri sera ho assistito ad un miracolo! Probabilmente l'ho compiuto io senza saperlo.


Domani lascero' definitivamente Milano per tornare nella mia amata Padova e, per non prendermi all'ultimo con mille cose da fare, ieri sera ho fatto le valigie.


Gia' una settimana fa avevo portato a casa due bei borsoni colmi colmi e avevo calcolato ad occhio il volume delle cose rimaste.


Ma e' avvenuto un prodigio! Piu' riempivo la valigia e meno l'armadio si svuotava. La valigia era all'orlo e i cassetti pullulavano di calzini, mutande... E c'era ancora il mobiletto del bagno da affrontare.


Ad un certo punto ho smesso di lottare con il soprannaturale e mi sono messa a letto. Finiro' stasera e domani mi ritrovero' cosi'















E come ogni donna che si rispetti continuero' comunque a dire: "Non ho niente da mettermi"

10 ottobre 2008

MySpace, Facebook e dell'amicizia

Ecco, rovinata la giornata. O almeno la mattinata.

Questa mattina trovo una mail in cui mi si prende in giro perche' una conoscente che non sopporto ha inserito una foto nel suo facebook (chissa' se si dice cosi') nella quale ci sono anche io.

Le ho gentilmente chiesto di toglierla. E lei si e' risentita perche' mi "riteneva un'amica".

E poi ha ricambiato il favore al delatore rivelandomi che anche lui ha inserito una foto in cui c'e' la mia faccia.


E qui mi sono veramente girate le mezze mele.


Punto 1) Se non mi sono iscritta in nessuno dei due siti, ci sara' un perche'. Non ti viene in mente che questa smania di apparire sempre e comunque forse non mi appartiene?


Punto 2) Perche' devi pensare che a te piace metterti in mostra questo valga anche per gli altri?


Punto 3) Visto che quella e' la mia faccia, non potresti avere almeno la delicatezza di chiedermi se mi fa piacere ed eventualmente farmi scegliere la foto da rendere pubblica?




Ma soprattutto, possibile che per ottenere dell'amicizia basti un click?


09 ottobre 2008

Rimanere zitella. Ragione numero 2

Ragione numero 2_ Mai fidarsi delle promesse (nemmeno di quelle di matrimonio)

Una sera mi telefona G. e mi chiede di uscire. Estate 1998. L’uomo che aveva ottenuto per la seconda volta l’esclusiva sul mio cuore era lontano. Troppo lontano. E il mio cuore in esclusiva era in uno stato pietoso.

Incipit.
torniamo un po' indietro.
G. durante gli anni delle superiori era quello che stava sul penultimo gradino dell’autobus, io stavo sull’ultimo. Ho passato circa tre anni con il suo zaino incollato alla mia guancia.
Ci eravamo simpatici, uscivamo spesso insieme (lui e i suoi amici mi invitavano sempre alle loro serate tra maschi). Ad un certo punto, per qualche strano incantesimo, G. improvvisamente divento' consapevole della mia femminilita’.
Nello stesso momento una nuova frequentatrice della compagnia si era perdutamente innamorata di lui e, come naturale conseguenza, aveva cominciato ad odiarmi.
G. da bravo ometto con le palle ha lasciato a me la responsabilita’ della scelta:
“Tu mi piaci, lei mi adora e io non so decidermi, fallo tu”.
Io che avevo il cuore in frantumi per quello di cui sopra, ma che non avevo perso le speranze, e che non avevo il minimo interesse per G. decisi per lui: con un gesto di grande generosita', lo lascia a quella sventurata.
Sei anni dopo.
Usciamo (io sempre convinta che si trattasse di una serata tra maschi), andiamo in un pub, lui si sfila una scarpa e mi fa piedino. Ingoio gli insulti e gli faccio carinamente capire che non mi sembrava proprio il caso: lui fidanzato, io con il cuore spremuto, entrambi in pubblico.
La taglio corta, la situazione stava diventando pesante. Gli chiedo di accompagnarmi a casa.
Explicit
A poche centinaia di metri da casa svolta in una stradina di campagna, buia e lontana da qualsiasi presenza umana e… mi salta addosso e comincia a palparmi le tette!
Una sberla ben piantata gli fa calare un po’ il testosterone e questo impunito mi chiede scusa giustificandosi:
“Volevo solo vedere se mi ricordavo bene…”
Ricordavo bene, cosa???? Ma quando mai! Nei tuoi sogni forse!
Alla fine in lacrime mi confessa che di li’ a 2 mesi si sarebbe sposato e che se solo gli avessi detto si, avrebbe mollato tutto, per me.
E io che 6 anni prima pensavo di aver fatto una buona azione…

07 ottobre 2008

Ipse dixit

Dal sito di Repubblica:
Mutui, Papa: "I soldi scompaiono solo la parola di Dio è solida"

Hei, lassu'!

I casi sono due: o rimetti in produzione la manna o rendi calorica la Parola di Dio, che qua sulla Terra se i soldi scompaiono la pancia resta vuota.

Se le prime due ipotesi non fattibili c'e' sempre una terza via d'uscita: cambiare il tuo vicario in terra.

06 ottobre 2008

Rimanere zitella. Ragione numero 1

Credo sia iniziato tutto cosi'.
Con la nonna paterna che quando ho compiuto 15 anni ha iniziato a guardarmi con disprezzo misto a pena e a dirmi che ormai "avevo perso il giro".
E con la nonna materna che mi ripeteva tutti i giorni:
"Varda che da sposare non te ghe' gnente, ma gnanca da sposa'*".



*Trad. "Tranquilla, se rimani da sposare non hai nulla, ma nemmeno se ti sposi".

02 ottobre 2008

Giustizia divina- Giustizia terrena

Dal dentista. Sala d'attesa quasi vuota. Solo io e lui.
Il lui e' un arzillo vecchietto che attacca subito bottone chiedendomi di spiegargli una frase che stava leggendo su una rivista.

La conversazione continua con il vecchietto che, lentamente ma inesorabilmente, si avvicina sempre di piu'. Arrivato sulla sedia vicino alla mia vengo avvolta da una zaffata inequivocabile: il vecchietto aveva di certo fatto colazione con del buon rosso!
Probabilmente ho avuto una reazione istintiva, senza accorgermene devo essermi tirata un po' indietro perche' il vecchietto ha esclamato:

"Non preoccuparti, non ti tocco perche' e' peccato".

"Se mi tocchi e' reato e io ti denuncio", e' stata la mia risposta.

A quel punto sono stata chiamata dall'assistente del dentista che ha salvato entrambi.

23 settembre 2008

Un numero imprecisato di ragioni per rimanere zitella

L’idea e’ nata da una delle tante associazioni di idee, sport nel quale sono campionessa mondiale.
Inizia tutto cosi’: Elisa mi gira la copertina di un libro, 40 ragioni per non avere figli. Incominciano le solite battute su amiche e colleghe che ci ammorbano con i racconti sulle non-gioie della gravidanza e sulla consistenza e sulle varianti di colore della cacca dei loro pargoli (puntualmente nella pausa pranzo). Per non parlare di quelle che, sfortuna loro, non possono avere figli e ci guardano incattivite contando mentalmente i nostri ovuli sprecati.
La sera stessa ci sentiamo al telefono e spettegoliamo sul menage familiare di alcuni nostri amici. Alla fine di questi orrifici racconti, mi trovo sempre ad esclamare: “e poi mi chiedono perche’ sono rimasta zitella!”.
E poi ci rimugino su, ci penso, ci ripenso, associo le due cose, me ne vengono in mente altre…
E mi ritrovo a pensare ai libri che ho letto, in particolare a quelli con single trentenni come protagoniste (che va tanto di moda), Bridget Jones, quelle della Bertola, della Kinsella, tutte disperate zitelle alla disperata ricerca del Principe Azzurro. Tutte storie in cui il Principe Azzurro alla fine arriva e tutti vissero felici e contenti.
Io sul Principe Azzurro ho gia’ espresso la mia opinione e anche sul rospo e la sua corona.
A me la mia zitellitudine non pesa, anzi! Non riesco ad immaginarmi accanto una presenza pelosa a meno che non abbia 4 zampe.
Qualche domanda me la faccio.
Ma che cos’ho io di diverso dalle altre?
Ma come ho fatto ad arrivare a questo punto?
Mmmmh… un’idea ce l’avrei.
Inizia una nuova rubrica: Un numero imprecisato di ragioni per rimanere zitella.

18 settembre 2008

Mia mamma e’ un genio

La settimana scorsa mia mamma e’ andata ad un funerale. E come si sa, ai funerali si incontrano tante persone, piu’ che ai matrimoni, persone che non frequenti da molti anni e che non vedono l’ora di farsi un po’ di affari tuoi.
Naturalmente io, grazie alla mia fama di ragazza stramba e non sposata, sono la causa principale della pruriginosa curiosita’ di certe anziane “betoneghe” (termine veneto che definisce la donna pettegola).
Un gruppetto di pettegole si e’ avvicinato a mia mamma con l’intento si colmare alcuni anni di assenza di informazioni

Dopo in primi convenevoli la conversazione, in dialetto padovano, si e’ svolta piu’ o meno cosi'.

Betoneghe: E to fioea? A xe sposa’, vero? E te gaea fata nona?”
Mamma: “No, no ea xe sposa’ e no a ga fioei”.
B: “E gaea finio de studiare?” (mi sono laureata 7 anni fa, ma nell’immaginario della gente sono un’eterna studente)
M: “Si! Da un toco!”
B: “Ma vivea ancora co’ ti? E lavorea?”
M: “Ma no! ‘A se ga compra’ un apartamento e ‘a vive da soea. Me fioea ga sempre lavora’, ‘desso a xe a Mian. I a ga manda’ la’ par sie’ mesi…”
B: “Ah ben cio’! Ma eora el xe un… come se ciama…un coso…un avanso de cariera.”
M: “si, xe proprio un avanso de cariera.”

Traduzione:
B: “E tua figlia? Si e’ sposata, vero? Ha sei nonna?”
M: “No, non e’ sposata e non ha figli.”
B: “E ha finito di studiare?”
M: “Si! Da un bel po’!”
B: “Ma vive ancora con te? E lavora?”
M: “Ma no! Si e’ comprata un appartamento e vive da sola. Mia figlia ha sempre lavorato, ora e’ a Milano, l’azienda l’ha mandata li’ per sei mesi…”
B: “Bene! Ma allora e’… come si dice… un coso… un avanzo di carriera.”
M: “Si, e’ proprio un avanzo di carriera.”

05 settembre 2008

Devo smettere di guardare la tv di prima mattina

Qualche giorno fa, facendo colazione, guardavo distrattamente (io di prima mattina ho delle grosse difficolta’ a concentrarmi) la tv.
Al mattino in tv si susseguono abbastanza velocemente rubriche di ogni genere: cosa mettere nello zaino prima di partire per una gita a 4000 metri; le benefiche proprieta’ del gambo dell’erba gatta; buttati in piscina per ritrovare il tono del retro ginocchio; e via dicendo. Il tutto intervallato da tiggi’ di varia lunghezza e spessore.
Tra una crocchiata di cereali e l’altra sento una voce che chiede:
“Hai spesso una sensazione di sete?”
“Senti il desiderio di bere frequentemente?”
“Ti scappa sempre la pipi?” (forse non con questi termini)
Con il cucchiaio a mezzaria ho risposto: “Si, si, si…”

La voce continua: “Questi sono i primi sintomi del diabete.”

Allora mi sono immediatamente detta: ”Mi sta venendo il diabete! (da notare l’ottimismo della frase, non ho detto HO il diabete).

Qualche secondo dopo, svegliata completamente dallo spavento, ho completato le risposte alle tre domande”
“Hai spesso una sensazione di sete?” “Si, ma e’ estate e fa caldo e sudo e il mio corpo mi segnala che mi devo reidratare”
“Senti il desiderio di bere frequentemente?” “Si, infatti ho sete perche’ fuori ci saranno 40 gradi e in ufficio c’e’ una bora che neanche a Trieste che mi secca la gola.”
“Ti scappa sempre la pipi?” “Si, ½ litro d’acqua mi basta si e no due ore, voglio vedere se non mi scappa.”

Bene, problema risolto.
Ma non c'e' dubbo:non mi fa bene guardare la tv di prima mattina.
Immagine presa in prestito da qui

Dal Molin 2.0

Il 2 settembre e' stato presentato al sindaco di Vicenza "il primo vero progetto alternativo a Ederle 2".
Pannelli foltovoltaici al posto di una base americana.
Energia pulita al posto di esercito, armi, asfalto e cemento.
Che dire. Buona fortuna!

04 settembre 2008

Mi devo ricordare questa posizione se e quando mi capitera' di fare delle foto in deshabille'.



PS: Mi devo anche ricordare di installare photoshop!
PPS: Mi devo ricordare di programmare un allenamento preventivo per evitre di rimanerci in quella posizione.

03 settembre 2008

Un'occasione sprecata

Gheddafi dichiara: "L'Italia non usera' e non concedera' l'uso delle basi sul suo territorio alla Nato e agli Stati Uniti nell'eventualita' di una futura aggressione contro la Libia".
L'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio si e' affrettato a rispondere che "l'accordo fa, come e' ovvio, salvi tutti gli impegni assunti precedentemente dal nostro Paese, secondo i principi della legalita' internazionale''

Peccato.

02 settembre 2008

Maschilismo genetico (e non solo)

Lui vive con la mamma? Non ha moglie ne’ figli? non e’ mai pronto per una storia seria? Passa di donna in donna con estrema facilita’? Pensa che il temine “famiglia” sia il diminutio del nome di un noto settimanale?
Non accusatelo di immaturita’, di essere un mammone, di essere un etermo Peter Pan!

Per carita’!


La colpa non e’ sua ma di un gene, il 334. Secondo Hasse Walum dell'istituto Karolinska di Stoccolma una versione di tale gene rende il maschio piu’ orientato alla vita da single. (qui per i dettagli)



Lei non ha marito ne’ figli? E’ una zitella
Lei
non e’ mai pronta per una storia seria? Passa di uomo in uomo con estrema facilita’? E’ una zoccola.


29 agosto 2008

Avviso ai naviganti

Per quei pochi che mi seguono regolarmente (ma anche per chi capitera' qui per caso).
Se assecondero' le mie attuali inclinazioni e' probabile che questo blog, in un futuro prossimo, si riempira' di piccoli gatti neri.
Percio' se siete superstiziosi massaggiatevi gli ammennicoli, spargete sale come se piovesse, recitate tutti gli scongiuri in vostro possesso, ma continuate a passare di qua!

28 agosto 2008

Se questo non e' amore

Qualche giorno fa ho scritto ad un mio amico chiedendogli quando sarebbe tornata la sua fidanzata*. Veramente non ho usato questo termine, ero in preda ad una rara ispirazione poetica e gli ho chiesto quando sarebbe tornata "l'altra meta' del suo cielo".
Lui mi ha risposto: "Il mio cielo azzurro è arrivato ieri, ma è un arcobaleno; riparte Venerdì".


Se questo non e' amore...


*la sua fidanzata e' una mia vecchia e carissima amica.

26 agosto 2008

Milano, sempre Milano

Non serve che legga i giornali o che guardi la tv, non serve la carrellata di fatti di cronaca che negli ultimi quattro mesi hanno attentato alla mia serenita’ interiore,
per insinuarmi un senso di insicurezza, di paura, di terrore!
Mi e’ stayo sufficiente leggere le Norme di comportamento per i passeggeri dei mezzi di pubblico trasporto.
No, non sono una maniaca psicopatica. E’ che dopo la storia dei pulcini e dei pesci la curiosita’ mi ha spinta ad andare avanti. E poi in quei 30-45 minuti di viaggio qualcosa dovro’ pur fare, soprattutto quando mi finisce il libro a meta’ del viaggio.
Ritorniamo al cartello bianco e arancione.
Gia’ dopo poche righe si comincia a leggere che ai passeggeri e’ vietato “rimuovere o manomettere parti di apparecchiature della vettura” oppure “sputare all’interno delle vetture o sulle piattaforme”.
Sara’ che sono facilmente impressionabile mi immagino gia’ orde di barbari barbuti che salgono sull’autobus sputando qua e la’ e che si accaniscono su sedili e obliteratrici. Ma cosa se ne faranno poi di un sedile o di un’obliteratrice? Naturalmente non mi passa per la testa che un barbaro barbuto scardina solo per il gusto di scardinare! Da dove mi verra’ poi tutta questa ingenuita’?
Ma la mia preoccupazione e’ aumentata fino a portarmi ad una tetraparalisi condita da sbiancamento facciale, tremor panico e secchezza delle fauci quando ho letto il punto j)!
Al punto j) e’ vietato “portare in vettura, o comunque all’interno delle barriere costituite dai tornelli o cancelletti (e per fortuna che lo specificano), fucili carichi, materiali infiammabili, acidi corosivi…”
Che dire…preferirei la nonna di Titti e i pesci rossi.

21 agosto 2008

Paese che vai usanza che trovi.

Saggezza popolare…
In effetti quando sono partita per venire qui a Milano un po’ di pregiudizi sulla citta’ e sui suoi abitanti ce li avevo. Non erano certo a livello di quelli di Toto’ in “Toto’, Peppino e la malafemmena”.
Insomma non sono partita a meta’ aprile con cappotto e colbacco, ma mi ero fatta l’idea di una popolazione strana, un po’ cummenda, un po’ frenetica, un po’ Milano da bere… insomma tutti quei bei stereotipi che si imparano guardando film e tv.
Girando per la citta’ mi sono accorta che gli stereotipi sono solo stereotipi, ma i milanesi devono essere davvero strani!
Prendiamo ad esempio gli autobus (mezzo che, insieme alla metropolitana e ai miei piedi mi sta portando dappertutto).
Le regole di comportamento sui mezzi pubblici ci danno un’idea delle possibili abitudini di chi li utilizza.
Ad esempio il trasporto animali.
A Padova le regole per il trasporto degli animali prevedono esclusivamente i cani, con delle distinzioni a seconda della taglia o dell’uso (ad es i cani per i ciechi).
A Milano il ventaglio e’ piu’ ampio.
Sono previsti i gatti, e questo non mi puo’ che far piacere da gattofila quale sono. I gatti devono essere trasportati con la loro gabbietta che “non deve presentare spigoli vivi o taglienti ed avere foggia tale da non arrecare fastidio algi altri clienti”.
E fin qui nulla di strano.
Al punto 3 si parla di uccelli.
Si danno le dimensioni della gabbietta, anche questa non deve avere “spigoli vivi o taglienti, etc. etc.”, non deve essere sudicia o esalare cattivi odori.
Ogni passeggero puo’ portare ben 2 gabbiette. E gia’ io mi vedo la nonna di Titti salire spavalda sul tram.
Al punto 4… al punto 4 sono contemplati pesci e pulcini.
Si anche io ho dovuto rileggerlo una seconda volta convinta che le 8 ore al computer mi avessero annebbiato la vista.
Sugli autobus milanesi si possono trasportare pesci e pulcini. Naturalmente rispettando alcuni accorgimenti: “i contenitori non devono superare le dimensioni di un normale sacchetto o scatola di scarpe”. E non devono puzzare naturalemente!
Me la vedo la sciura milanese con tailleur e piega al bigodino che si porta dietro un paio di pulcini in una scatola da scarpe!
Ma dove li porteranno poi, i milanesi, i pulcini? Li terranno sul terrazzo insieme alle piantine di basilico?
Ma ci sara’ un cosi’ florido commercio di pesci e pulcini a Milano?
E' proprio vero: sono strani questi milanesi!

20 agosto 2008

Volevo un gatto nero

Volevo un gatto nero e finalmente e' arrivato!
Appena nato ha avuto un'allegia al latte artificiale (la mamma non lo voleva allattare) e ha perso tutto il pelo sul corpo ed io mi sono subito innamorata di questo micetto nudo. Poi l'ha rifatto, ma e' diventato grigio, a parte testa e coda.
Ora sta tornando nero e non ho potuto che chiamarlo Re-Noir.
Purtroppo dovro' aspettare fino ad ottobre per poter accarezzare la mia panterina. Nel frattempo mi consolo con questa foto che mi guarda come solo lui sa fare.

29 luglio 2008

Sex and the city? Ma fammi il piacere!

Film, telefilm (per l’ennesima volta), libro. Sto facendo una full immersion in Sex and the City.
Lungi da me l’identificarmi con le protagoniste: che io non sia per niente simile a Carrie o Miranda o Samantha e’ un dato di fatto. E se Padova non e’ certo New York, non lo e’ nemmeno Milano! Certo che quelle li’ di tipi interessanti ne incontrano a iosa, ed io? Io da mesi non riesco a vederne uno. Cosi’ per gioco mi sono messa a sbirciare un po’ attorno con occhio diverso, a guardare gli uomini con ritrovato interesse alla ricerca di qualcosa che non finora non avevo visto.
Dai! Cominciamo!
Eccolo li’ il primo: sono in autobus, mi alzo per prepararmi a scendere e mi si avvicina un bel ragazzo, vestito di nero, cappello biondo tagliato cortissimo e pizzetto. Si siede, mi giro un attimo da un’altra parte perche’ non e’ educazione fissare la gente e sento: snach, snach, snach. Mi volto verso di lui e capisco con orrore l’origine del rumore: stava ruminando una gomma con la bocca aperta!
Il giorno dopo per strada mi viene incontro il classico bel uomo: completo blu, abbronzatura perfetta, ventiquattrore. Incede sicuro verso di me e da provetto minatore si infila l’indice in una narice scavando con fare esperto. L’esplorazione non tarda a dare i suoi frutti e l’elegantone rimira soddisfatto la pepita appena estratta.
Un vecchio adagio dice che non c’e’ due senza tre, ma io ho preferito fermarmi qui…

25 aprile 2008

Dal 16 aprile mi sono trasferita a Milano per lavoro. Ci rimarrò per 6 mesi.
Purtroppo non ho un computer portatile e non riuscirò ad aggiornare il mio blog. Non che ultimamente lo abbia fatto neanche da Padova, ma i preparativi per la partenza sono stati un po' complicati. Numerose modifiche alla data di partenza mi hanno costretta a riorganizzare più volte la mia vita, le attività extra lavorative, la sistemazione del giardino, delle piante (i miei amatissimi bonsai), di Isotta la mia puzzola americana...
Spero di raccogliere altre storie da raccontare. Prenderò appunti!
A presto.

14 marzo 2008

Ipse dixit

Con la campagna elettorale la visibilità dei nostri politici è aumentata a dismisura e c'è chi, inebriato da tanta pubblica esposizione, si lascia andare a dichiarazioni imbarazzanti.
Berlusconi ormai ci ha abituato alle sue sparate, nonostante questo ogni volta è un colpo allo stomaco.
Ieri si sera, ad una giovane che gli chiedeva un consiglio rispondeva: Contro la precarietà? Sposare mio figlio o un milionario», e ha aggiunto: «Io da padre le consiglio di cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere, e credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere.
La ragazza l'ha presa bene!
Io mi sono sentita offesa per lei.



(un grazie a Vauro che mi ha, inconsapevolmente, prestato la vignetta)


01 marzo 2008

Speriamo che sia femmina

Sono circondata da donne incinte. Alla faccia della "crescita zero"!
Ormai, al lieto annuncio reagisco quasi con educata cortesia: è impossibile stupirsi ed emozionarsi per una notizia che non ha più niente di eccezionale.
Quello che mette a prova la mia innata diplomazia è l'annuncio del sesso del nascituro.
Lontani, anzi preistorici, i tempi in cui la sorpresa arrivava alla fine dei 9 mesi e alla gioia della nascita si sommava la scoperta del sesso del neonato. E ne seguiva un ampio dibattito tra le donne: "io l'avevo detto, la pancia era alta/bassa tonda/a punta...", "Non poteva essere altrimenti, se la donna è bella durante la gravidanza è sicuramente..." etc etc (mio padre aveva messo su una bisca con tanto di scommesse sul mio sesso!).
Ora la mammina arriva dopo l'ecografia raggiante e fa il fatidico annuncio con mesi di anticipo.
Le viscere mi si rivoltano quando mi viene comunicato che sarà maschio perché da qualche tempo non mi sento più dire :"E' un maschietto!".
No. La frase è: "E' un pisellino!" o pisellone (forse dipende dal grado di frustrazione della donna).
Se il nascituro è femmina non succede niente, è femmina e basta.
E per fortuna! Mi vengono i brividi solo al pensiero. Che diminutivi potrebbero essere usati per definire la bambina? Gnocchetta, topina, gnagnetta, patonzina...
Brrrrrrrr!!!!

12 febbraio 2008

Questioni di eredità

L'Italia, si sa, è una repubblica fondata sulla famiglia. Ne sono la dimostrazione il Family day, i tanti discorsi di cui si riempiono la bocca i politici, i parcheggi dedicati dell'Ikea.
E si sa che i problemi nascono soprattutto quando il capofamiglia, possibilmente facoltoso, muore. La famiglia unita si sfalda al grido di "Ognuno per sè" in presenza di una cospicua eredità. E, si sa, chi stava in casa con il de cuius o quello che arriva per primo può essere colto dalla tentazione di sottrarre qualcosina.
Il governo è morto.
E come nella migliore tradizione l'eredità si è magicamente assottigliata. Il tanto decantato Tesoretto che non si sapeva come utilizzare (naturalmente si è pensato di darlo alle famiglie, fondamenta necessarie alla società italiana) non c'è più.
Scherzetto!
Padoa Schioppa lo ha dichiarato con un'ingenuità... Si sa, una persona anziana debole di salute ha le sue spese... sarà stato così anche per il governo che di salute non ne ha mai avuta tanta.

06 gennaio 2008

Altezza mezza bellezza

Ma quando arriva l'ora di depilarmi le gambe vorrei essere alta 1 metro e 40.

01 gennaio 2008

Buon Anno Nuovo!

L'anno che verrà è arrivato, e speriamo bene!
Ieri ho atteso la mezzanotte a casa di Mara, una mia amica che vive in Umbria e che durante le feste ritorna in Veneto.
La serata prometteva bene già dall'inizio: c'erano uno, due, tre... sette, dico sette single maschi tra i trenta e i quarant'anni! La maggior parte erano soggetti già conosciuti, i due nuovi hanno subito attirato la mia attenzione: potevano essere del buon materiale per ripartire a scrivere di uomini su questo blog.
Invece una delusione.
I due nuovi si sono rivelati degli ottimi commensali. Uno, il piu' schivo, amante del cinema e della buona musica, non era male neanche fisicamente. L'altro un comico nato! Ci ha divertito con battute, imitazioni, canzoni goliardiche ed era carino pure lui.
Nemmeno i soliti noti sono stati vittime dei loro tic.
L'ipocondriaco non si e' lamentato; il logorroico ha parlato con discrezione...
Un disastro per questo blog!

Se il famoso detto dice bene mi sa che per tutto l'anno incontrero' uomini senza nevrosi!
E' il primo dell'anno, mi e' concesso sognare in grande.