30 dicembre 2006


27 dicembre 2006

In quei giorni


In quei giorni sono lunatica con tendenza alla depressione.
In quei giorni mi sento gonfia come un pallone.
In quei giorni mi spuntano due canini da vampiro e ho una voglia matta di azzannare qualcuno al collo.
In quei giorni telefono a mio padre chiedendogli perche' si e' impegnato tanto per farmi nascere femmina (lo ha sempre sostenuto lui).
In quei giorni mangio un sacco di cioccolata.
In quei giorni soffro come una cane.
In quei giorni ripeto in continuazione:"Se fossi nata uomo...".
Una volta mia madre mi rispose:"Se fossi nata uomo a quest'ora avresti il fidanzato".
Da quel giorno ho ridotto drasticamente le mie frequentazioni gay.
(Per i digiuni di botanica, quella nella foto e' una camelia)

25 dicembre 2006

Grazie Babbo Natale!











Grazie di cuore alle mie amiche Elena ed Elisa che hanno arricchito la mia biblioteca con questi due graditissimi volumi.

23 dicembre 2006

O tempora,o mores!


Sono lontani i tempi in cui il sesso femminile era considerato un tesoro da conquistare, una fortezza da espugnare, il centro dei maschili pensieri. Quando l’Aretino dedicava i suoi sonetti all’incontro tra la potta e il cazzo; quando Boccaccio descriveva ne Decameron macchinosi sotterfugi dei protagonisti per raggiungere l’agognato amore. Solo per fare alcuni esempi: so che ce ne sono degli altri, ma al momento non mi vengono in mente

Ora che i novelli trovatori sono rinchiusi in una scatola mediatica i messaggi che ci arrivano sono di tutt’altra natura.
Generalmente all’ora di pranzo siamo bombardati di pubblicità dedicata all’universo femminile.
Il triangolo rosso (figura geometrica con evidenti rimandi) della crema Vagisil già di per sé evoca situazioni poco piacevoli. Il ritornello poi:se il tuo problema è un fastidioso prurito intimo…Se poi ci si informa un po’ si scopre che è indicata anche in caso di secchezza vaginale.
Il detergente Infasil è clinicamente testato, è indicato anche in caso di infiammazioni. Ne è la prova la povera ragazza che va a scalare una montagna con la madre. Cammina lentamente con una smorfia di dolore sul volto. Anche lei vittima di un "fastidioso" problema intimo.
Passando agli assorbenti. Tena Lady ha un innovativo sistema odor control che ti fa stare sicura in ogni momento, anche mentre sgambetti in calzamaglia.
E poi quelli per flussi leggeri, abbondanti, per la notte, per la presa d’aria del treno…
Quello che ne esce non è certo uno scenario idilliaco. Sembra che tra le nostre gembe si nasconda un ricettacolo di germi, infiammazioni, rossori, pruriti. Chi potrebbe mai desiderate di avvicinarsi.
E pensare che chi gratta spesso e volentieri le proprie parti basse non sono propriamente le donne.
Possibile che nessuno abbia ancora pensato ad una soluzione per quel fastidioso (per chi guarda) prurito intimo?

18 dicembre 2006

Non ci sono paragoni!

Per Natale ho deciso di regalarmi un nuovo monitor per il mio vecchio computer.
Ieri mi sono trovata per caso davanti ad un negozio di elettrodomestici che esponeva un cartello enorme: 15% DI SCONTO SU TUTTO!
Attratta da questo irresistibile canto di sirena sono entrata!Mi avvicino al reparto computer e vedo un monitor 19" a 203 euro, mi piace ma l'hanno terminato, e' rimasto solo quello in esposizione. Cerco di contrattare con il commesso che mi impartisce la prima lezione: i monitor in esposizione sono migliori di quelli chiusi nella loro confezione. Infatti posso controllare che non ci siano pixel bruciati. La garanzia non prevede la sostituzione se ci sono meno di 3 pixel bruciati.E io che pensavo che un prodotto usato valesse meno...Che ignorante!
Va be' lo prendo lo stesso. Arrivo alla cassa con un bigliettino con su scritto il codice del prodotto mentre il commesso mi inscatola il monitor. Consegno il biglietto alla cassiera che mi chiede 239 euro. Ma come?!? Il prezzo esposto e' 203! E lei impassibile: "Certo lei ha lo sconto se decide di fare il finanziamento, se paga in contanti il prezzo e' pieno".
Seconda lezione: una volta se pagavi in contanti ti facevano lo sconto, adesso, nell'era moderna i soldi sono volgari, sporchi e volgari e non li vuole piu' nessuno. Per evitare di essere contaminati i negozianti ti fanno lo sconto se ti accolli un finanziamento. A meno che venditore e finanziatore... ma sono solo illazioni.
Me ne sono andata lasciando li' tutto tranne le mie coordinate bancarie.
E' proprio il caso di dirlo: non ci sono paragoni...

15 dicembre 2006

Ma fatevi i fatti vostri!

Nella provincia di Padova si inaugura una nuova scuola intitolata a San Domenico Savio. Alla cerimonia doveva essere presente anche il vescovo. Ma il premuroso dirigente didattico glielo vieta per non urtare i non cattolici. In effetti la scuola intitolata al santo che si e' dedicato all'insegnamento dei bambini e' frequentata anche da piccoli musulmani.
Non risulta che ci siano state richieste o lamentaele in tal senso da parte delle famiglie musulmane.

Per molti uffici, scuole e strade del Regno Unito, quello del 2006 sarà una Natale senza decorazioni, festeggiamenti e simboli natalizi.
Perfino la Royal Mail, al momento di emettere come ogni anno una nuova serie di francobolli natalizi, ha abolito ogni riferimento al Natale cristiano. A Natale siamo tutti piu' buoni e ci si deve preoccupare di non offendere la sensibilita' religiosa dei non cattolici (ma non si citano mai induisti, buddisti, ebrei).

Ikea quest'anno non vende presepi e si invoca il boicotaggio. Si presuppone infatti che la scelta sia dovuta non al rispetto di una tradizione nordica che vede l'albero come simbolo (pagano!) del Natale, ma ad un occhio di riguardo verso la "solita" sensibilita' religiosa. E si sollea un polverone.
Non ricordo se in passato sugli scaffali dell'Ikea ci fossero le statuine, a casa mia non si e' mai fatto il presepe. Io l'anno scorso ho comprato una renna di peluche, quest'anno la pasta a forma di renna... ma questa e' una mia debolezza.

E intanto alcuni islamici, con piu' buonsenso dei politici "cattolici" ci tengono a far sapere che il presepe non e' contro l'Islam. Riporto, come esempio, quanto detto da Shahrzad Houshmand, teologa musulmana, che insegna studi islamici alla Pontificia Universita' Gregoriana di Roma. Non fare il presepe perché potrebbe disturbare i credenti di altre religioni, in particolare quella musulmana, «è uno strano messaggio», sicuramente «contro-islamico» perché in fondo «i Re Magi venivano dalla Persia, e quindi dall'Iran». «Il Corano nomina e crede pienamente in Gesù e parla anche di sua madre Maria». «Gesù - continua - è considerato successore di Dio, colui che ha con sé lo spirito di Dio. Per l'Islam lui è uno dei profeti, intendendo con questa parola una persona che è in stretta connessione con Dio». «Per questo - conclude - la sua nascita è un momento di grande esaltazione anche per il mondo musulmano. Anzi, quel giorno dovrebbe essere anche considerato una festa islamica. Il presepe non può quindi offenderci».

L'on. Santanche' ha intrapreso una battaglia personale per far togliere il velo alle donne musulmane che non se lo vogliono togliere. In nome della liberta' delle donne, che pero' non hanno la liberta' di tenerselo. Io lo metterei a lei il velo, dopo l'ultimo lifting e' inguardabile.

Mi sembra che in nome della tolleranza (parola che detesto), della sensibilita' religiosa, dell'apertura verso l'altro si stiano subdolamente fomentando malumori in un tentativo di generare vero e proprio razzismo.
E a questo punto mi viene da urlare:
"Ma fatevi i cazzi vostri!"

14 dicembre 2006

Povero Babbo Natale...

Sarei poco originale se mi scagliassi contro i Babbo Natale appesi ai balconi delle case. Non e' mia intenzione intraprendere una crociata contro il cattivo gusto, ci ha gia' pensato qualcun'altro.
Io li tirerei giu' perche' mi fanno pena. Sono li' attaccati a delle scale di corda, spiaccicati contro le ringhiere in balia delle intemperie...
Il primo giorno hanno la divisa di un bel rosso acceso, ma dopo un po' la persistente umidita' padana, lo smog, le polveri ingrigiscono barba e capelli e spengono il rosso. Se poi lo sfortunato babbo e' stato acquistato l'anno scorso lo scempio e' totale. Il povero arrampicatore ha perso tutto il suo tono muscolare, il vestito gli cade addosso, i capelli spettinati, la barba sporca...alcuni cedono, perdono la presa e penzolano sbattuti dal vento.
Oggi ho notato anche degli enormi Babbi gonfiabili con il braccio sinistro alzato in segno di saluto (chissa' se l'anno scorso salutava con l'altro braccio, non l'ho notato...)
L'ingiuria al grande vecchio raggiunge l'apice con gli orribili pupazzi di fabbricazione cinese: ridicole marionette che si muovono a scatti accompagnati da una straziante musichetta.
Povero il mio vecchio Babbo Natale! Dileggiato, ridicolizzato, svilito, screditato, vilipeso.
Ho tanta nostalgia di quel signore enorme che arrivava di notte e che incuteva rispetto e timore nei bambini. Chi avrebbe mai osato alzarzi dal letto e farsi vedere mentre Babbo Natale entrava in casa per portarti i doni.

Rivoglio il Papa' Natale che davanti all'Upim mi riempiva le manine di caramelle Rossana!

10 dicembre 2006

Palinsesti

Sara' l'eta' che avanza, ma mi trovo ad avere sempre piu' nostalgia per i vecchi palinsesti.
Fino a qualche anno fa la serata televisiva era scandita da appuntamenti fissi, sicuri, garantiti.
Dallas per una decina d'anni e' andato in onda il marteddi, sempre sullo stesso canale.
Il giovedi, su rete 4 andavano si "proiettavano" i film che avevano avuto successo al cinema. Tutto aveva una sua collocazione temporale.
Ora non piu'.
I film in prima serata ce li possiamo scordare, sono stati sostituiti dai programmi di intrattenimento (che ci dovrebbero far compagnia in modo gradevole e divertente...mah!) e da alcune serie televisive come ER, C.S.I., (tanto per citare solo quelle che seguo quasi regolarmente) e le casalinghe disperate. Loro saranno anche disperate, ma io non sono da meno!
Io non riesco a starci dietro: inizia la prima puntata il lunedi, ti hanno martellato di promo e tu ti tieni tutti i lunedi liberi per i prossimi 8 mesi; tutto fila liscio per le prime tre puntate, poi al quarto lunedi ti siedi davanti alla tv, ti accocoli sul divano con tutti i generi di conforto possibili (copertina, tisana, ciccolato, patatine, bottiglia d'acqua, fazzolettini nel caso l'episodio in questione sia commovente) e... documentario sulla formica rossa dell'Africa subsahariana. Prendi immediatamente in mano il telecomando, non puo' essere, sicuramente il canale e' sbagliato! Pigi una, due, tre volte ma la formica e' sempre li'. Non ti rassegni, vai al televideo pagina 505, i programmi della serata..."documentario sulla formic...".
E' successo, hanno cambiato il palinsesto, hanno spostato il tuo programma preferito al mercoledi.
Questo nell'ipotesi migliore! Tanto ti puoi organizzare.
Il dramma nasce quando la puntata era prevista per il giovedi e l'hanno anticipata al martedi. Non ti resta che sperare nella replica alle 6.30 della domenica mattina.

09 dicembre 2006

Luisona day

Riporto dal sito di Beppe Grillo.

Il 9 dicembre il mitico libro
‘Bar Sport’ di Benni compie trent'anni, festeggiamolo insieme! Un gruppo di lettori ha lanciato il Luisona day. Organizzate la lettura di un libro in un bar, o altrove e comunicatela al sito di Benni. Il Luisona day è il solo festival che non costa una lira ai contribuenti! Per i particolari, consultate http://www.stefanobenni.it/
« La Luisona.
Al bar Sport non si mangia quasi mai. C’è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d’artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: “La meringa è un po’ sciupata, oggi. Sarà il caldo”. Oppure: “E’ ora di dar la polvere al krapfen”. Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva. Subito nel bar si sparse la voce: “Hanno mangiato la Luisona!”. La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perchè il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata.La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l’esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l’intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene. »

Al lupo, al lupo!

Da qualche anno non si perde occasione per gridare all’allarme.
A gennaio ci si lamenta pubblicamente per il ghiaccio che rovina le colture. Ma non ha sempre fatto freddo a gennaio? Non e’ il mese dei “giorni della merla”, i giorni piu’ freddi dell’anno?
In estate, se non piove per qualche tempo, la siccita’ rovina il raccolto, salvo poi piovere troppo e la troppa pioggia, si sa, rovina il raccolto. Ma non era gia’ stato rovinato? E intanto radicchio, zucchine, pesche, etc. costano come l’oro.
E poi: Allarme-black-out-energetico, Allarme-influenza, Allarme-gas-ucraino, Allarme-aviaria, Allarme-obesita’, Allarme-anoressia, Allarme-alluvione, Allarme-poca-neve…
L’ultima l’ho sentita fresca fresca ieri: l’Allarme-cappotto! I commercianti lanciano l’allarme: fa caldo, non si vendono piu’ cappotti.
Vuoi vedere che chiederanno lo stato di calamita’?

08 dicembre 2006

La ballata delle prugne secche

Abbandonata Anna Karenina sul comodino, lasciato Levin ai suoi tormenti amorosi nella noiosa campagna russa, ho deciso di concedermi una lettura leggera.
Avevo letto un’invitante recensione (nella quale si riprendeva la frase di pag. 11 “crescere in una famiglia di sinistra…), la mia amica Luisa (il mio guru letterario) l’aveva da poco acquistato (e se l’aveva acquistato lei…), e poi la quarta di copertina: “L’idea nasce da una semplice constatazione: non si e’ mai sentito un uomo che vorrebbe rinascere donna, non si e’ mai sentita una donna che vorrebbe rinascere donna. Tirate voi le somme.”.
Cosi’ ho preso La ballata delle prugne secche (Pulsatilla, ed. Castelvecchi).
Quando compro un libro leggo solo di sfuggita le recensioni, per non lasciarmi fuorviare dai giudizi altrui, perche’ amo le sorprese e voglio arrivare alla lettura senza troppe informazioni. A volte funziona a volte no, come in questo caso.
L’ho letto d’un fiato, ho anche sorriso spesso, ma giunta alla fine non ho potuto fare a meno di pensare che un libro del genere l’avrei potuto scrivere anche io. Quello che mi ero immaginata come una spassosa satira su un certo tipo di famiglia di sinistra, un’ironica presa in giro di atteggiamenti e tic post-post sessantottini si e’ rivelata una abbastanza banale pseudo-autobiografia di una persona qualunque.
L’infanzia della protagonista non e’ niente di che. Tutti, enfatizzando i tratti piu’ caricaturali dei propri genitori o parenti, raccontando con spirito episodi succosi della propria fanciullezza puo’ far sorridere. E’ un po’ come vedere un film di 20 anni fa!
Il resto? Gli stessi argomenti trattati nelle chiacchierate con le mie amiche.
Mi aspettavo un po’ di piu’ che il semplice racconto della vita di una ventenne qualunque.

07 dicembre 2006

La «breccia di Padova»


A Padova e' stato votato dal consiglio comunale il riconoscimento anagrafico delle coppie di fatto (etero e omo). Questo permettera' anche a chi non ha pronunciato il fatidico "si" di accedere ad alcuni benefici prima riservati solo alle coppie ufficiali.
Niente a che vedere con i PACS, niente filozapaterismo spinto. Si fa riferimento ad una legge del 1954 (!), l’articolo 4 della legge 1228 del 24 dicembre 1954 definisce il concetto di famiglia anagrafica: «Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune. Una famiglia può essere costituita da una sola persona». Diverso invece e' il concetto di convivenza anagrafica, convivenza che non prevede il vincolo affettivo.

Anche se Padova negli ultimi tempi non e' stata certo un esempio di virtu' (di via Anelli se ne e' occupato perfino Santoro), in questo momento sono orgogliosa di essere padovana!

03 dicembre 2006

Voglia di coccole


Torno a casa la sera, stanca per il lavoro, il traffico, le relazioni difficili e trovo lei, la mia convivente pelosa. Si chiama Isotta ed e' una puzzola americana. Ha un carattere un po' schivo, non mi corre incontro scodinzolando, ma fa la sua apparizione lentamente quasi a tastare il mio umore. Poi si stende ai miei piedi e si lascia accarezzare, sospirando di piacere.
Il rito si ripete quando e' ora di andare a letto, quando si accoccola vicino a me e io mi addormento mentre l'accarezzo.
Il piacere non e' solo suo, il movimento lento, cadenzato delle mie mani che scivolano sul suo pelo morbido mi rilassa e mi mette di buon umore. Il contatto con il tepore del suo corpicino e il battito del suo cuore mi rassicurano.
Noi esseri umani abbiamo necessita' di avere un contatto fisico con un essere vivente, di dare amore incondizionatamente, abbiamo bisogno di un po' di compagnia e di affetto. Di toccare, di farci toccare. E dove cerciamo tutto questo? in un animaletto: cani, gatti, criceti, pappagalli e poi ancora cincilla, furetti, moffette...
Perche' non riusciamo a farlo con i nostri simili? E' un impresa pressoche' imposibile manifestare il nostro affetto con abbracci, carezze, coccole. Davanti ad un essere umano ci blocchiamo, temiamo la reazione, il rifiuto, abbiamo paura del giudizio dell'altro.
Il massimo che ci concediamo e' uno sfuggevole, freddo bacetto quando ci incontriamo.
Mi viene da pensare che i rapporti interpersonali potrebbero essere piu' semplici e positivi se solo ci lasciassimo un po' andare in barba alle convenzioni e giudizi altrui. L'esperienza tattile e' un buon modo per conoscere e scoprire.
Io sarei sicuramente meno acida se ricevessi una quotidiana, abbondante dose di coccole.

01 dicembre 2006

Ancora sul rospo e la principessa


Di recente ho scoperto che tutti i rospi hanno sul dorso, a scopo di difesa, delle ghiandole che secernono delle sostanze velenose. Ma c’è un rospo speciale. Il Bufo Alvarius vive nel deserto di Sonora in California e produce una sostanza allucinogena.
Ora ho capito.
Mettiamo una ragazza gia’ adusa alle sostanze stupefacenti (altrimenti non si spiegherebbe come le sia venuto in mente di baciare un rospo). Durante una delle sue alterazioni sensoriali prende un bel esemplare di Bufo e in uno slancio di affetto lo bacia sul dorso. Il simpatico anfibio, che andava tranquillo per la sua strada ignorando l’esistenza della parola incantesimo, preso tra le mani di questa strana creatura si sara’ di sicuro spaventato rilasciando il suo muco difensivo. Al contatto con le labbra dell’aspirante (dal verbo aspirare che si presta ad ambiziose o narcotiche interpretazioni) principessa il liquido avra’ cominciato immediatamente a fare il suo dovere.

Ecco che si spiega come una donna, nel fiore degli anni, possa essersi innamorata del cosiddetto Principe Azzurro, buffo soggetto che puo’ essere solo il frutto di un’allucinazione: un bel boccolone dai biondi capelli con un taglio a meta’ strada tra il cherubino e il cantante dei Cugini di Campagna, con un assurdo berretto in testa ornato da una poco discreta piuma di struzzo, un corsetto demode’, una calzamaglia bianca e dei comici pantaloncini a sbuffo… Insomma e’ come se si fosse innamorata del Mago Zurli’ (o di una guardia svizzera). Se ci aggiungiamo il cavallo bianco…
Mi si potra’ obiettare che il principesco abbigliamento e’ liberamente ispirato al costume maschile cinquecentesco. E’ vero. Magari nel Cinquecento ci faceva anche la sua porca figura!
Ma insisto, solo una donna in preda alle allucinazioni puo’ sognare un paggetto del genere, una nel pieno delle proprie facolta’ mentali avrebbe sospirato solo davanti a un centauro su una Harley d'epoca vestito da Versace.